Famiglia Thököly è rappresentata come il più famoso proprietario del castello, e anche il proprietario lunghissimo. Nel castello di Kežmarok hanno vissuto negli anni 1579 - 1684 quattro generazioni della famiglia: Sebastian, Stefano I, Stefano II., Imrich.
Nel tempo di Thököly il castello divenne il centro della vita culturale della aristocrazia della regione di Spiš - proprio qui fiorì l'arte di qualsiasi tipo.
La famiglia ha contribuito alla grande ricostruzione del castello, cosi il castello divenne la sede sontuosa. L'ultimo e il più famoso membro della famiglia – principe Imrich (1657 - 1705) è stato il comandante della rivolta della nobiltà ungherese diretto contro l'imperatore. Dopo la soppressione della rivolta si rifugiò in Turchia, dove morì. I suoi alleati Turchi l´hanno proclamato re d'Ungheria in violazione di legge.
Dopo più di 200 anni (1906) i suoi resti sono stati trasportati in Kežmarok e collocati in una nuova chiesa luterana. L'esposizione si trova in due stanze della torre d'ingresso del castello. La torre, chiamata anche maggiore o vecchia, è una delle parti più antiche del castello. E 'sempre stata la sede del proprietario del castello.
Fuori l'ingresso al castello è un stemma in pietra della famiglia Thurzo e Thököly. Scala a chiocciola di oggi non è originale, è stata costruita nel tardo 19° secolo.
Nella prima sala è stato conservato il portale gotico prezioso. Sulla parete ci sono le vecchie fotografie di trasferimento dei resti di Imrich Thököly a Kežmarok, souvenir, e ritratto di Imrich e sua moglie Ilona Zríny.
Nella seconda sala, che era, secondo le fonti storiche, sala da pranzo, ci sono visibili i resti di antichi affreschi e del testo morale dal 1639. Sopra il portale sono illustrati musicisti - batterista, zampognaro, buccinatore, mandolinista, personaggi in maschere luminose, coppie di ballo. Attrezzatura della camera, anche se non originale, documenta il periodo della vita familiare Thököly.
Nei dipinti è Imrich con suo padre Stefano II., e anche figliastro Francesco Rakoczy II., il comandante dell´ultima rivolta fallita della nobiltà ungherese.